"...L’obiettivo è stato quello di creare un lavoro artistico estremo, che non tenesse conto delle convenzioni (sia della poesia che della canzone) e che affrontasse alcuni importanti temi filosofico-esistenziali, senza paura di non piacere a un pubblico. Puri e liberi. Senza compromessi. Con la convinzione però che, trattandosi di temi che riguardano la nostra esistenza e quindi tutti noi, avrebbero bene o male incontrato il favore di molti, se non di tutti..." da Vi diremo le parole che non volete sentire

lunedì 6 giugno 2016

Cap. 6 "La prima di tutte le donne" di Piero Olmeda

6 - C’era una volta un uomo solo

“C’era una volta un uomo solo, abbandonato sulla strada. Stava seduto con la schiena contro un muro e teneva le mani premute forte sugli occhi. Del sangue colava giù dalle mani, un rivolo proseguiva sull’avambraccio fino a cadere goccia a goccia dal gomito. Era notte, la pioggia cadeva dal cielo bagnandogli i capelli e, mescolandosi al sangue rosso brillante, lo scolorivano in un marrone spento. Gli unici suoni erano quelli della gocce che cadevano su una pozzanghera d’acqua sporca...”
Il bambino iniziò a preoccuparsi. “No, no, fermati” disse. “Mi stai raccontando un film dell’orrore?”
Il vecchio, infastidito, si interruppe un momento, per proseguire poi con la voce un po' più alta: “...La sirena di un’ambulanza ruppe definitivamente il silenzio. A quel suono l’uomo cominciò a singhiozzare, ripetendo senza fine la stessa serie di parole: ‘Non voglio vedere, non voglio più vedere, non voglio essere visto, non voglio essere visto mai più.’ Quando l'ambulanza si fermò davanti a lui sulla strada, gli infermieri si precipitarono a soccorrerlo. Fecero una grande fatica a staccargli le mani dagli occhi. Quando ci riuscirono, quello che videro era terrificante: dove dovevano esserci gli occhi videro due piccoli laghi di sangue...”
Il bambino non ce la faceva più. “Basta! La smetta! Non voglio sentire. Non voglio più sentire...”
Il vecchio però continuò imperterrito: “Una donna senza divisa, forse era il medico, non si trattenne dal chiedere: ‘Chi è stato? Chi l’ha conciata così?’ L’uomo alzò un poco la testa e allungò la mano insanguinata come a indicare qualcuno. La donna si girò per guardare, ma non vide nessuno sulla strada deserta a quell’ora della notte. Stava per girarsi quando una voce rotta disse, con una sorta di meraviglia, come se l’avesse scoperto per la prima volta: ‘Io. Sono stato io. Sono io. Il colpevole. Non. Voglio. Più. Vedere.’ Sul momento nessuno ci credette, perché chi mai avrebbe avuto il coraggio e la forza di massacrare in quel modo, da solo, i propri occhi?”
Il bambino stava per scappare. Di fronte alle parole del vecchio, si era già allontanato di uno o due passi ed era pronto a correre velocissimo sulla sabbia per tornare a casa. Prima di farlo esclamò: “No! Non può essere così! Mi stai prendendo in giro! Non voglio una storia, voglio la verità!”
Il vecchio sospirò, girò la testa a destra e poi a sinistra quasi cercando qualcuno che confermasse le sue parole, sospirò una seconda volta e in un tono quasi inudibile, più basso del rumore delle onde, sussurrò: “La verità è questa. O meglio la cruda verità. Il fatto. La fine. Non posso cambiarla. Nessuno la può cambiare.”
Il bambino si girò allora verso le dune e cominciò a correre urlando “Non è vero! Non è vero!” finché il suono si perse nella distanza come un’eco lontana.
L’altro restò lì, con il respiro che faceva un rumore più forte del solito, il cuore che batteva per la prima volta più in fretta. Dopo tanti anni aveva perso il suo solito lento ritmo. Il passato l’aveva sfiorato ed un brivido terribile era salito lungo la schiena come il presagio di un’alba nera. 



La prima di tutte le donne

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