"...L’obiettivo è stato quello di creare un lavoro artistico estremo, che non tenesse conto delle convenzioni (sia della poesia che della canzone) e che affrontasse alcuni importanti temi filosofico-esistenziali, senza paura di non piacere a un pubblico. Puri e liberi. Senza compromessi. Con la convinzione però che, trattandosi di temi che riguardano la nostra esistenza e quindi tutti noi, avrebbero bene o male incontrato il favore di molti, se non di tutti..." da Vi diremo le parole che non volete sentire

domenica 15 novembre 2015

Intervista a Piero Olmeda su "La Bellezza e la Bestia" - Riuscirà il padre a convincere il figlio che la vita vale la pena di essere vissuta?

Mentre le classifiche delle vendite di libri in formato ebook sono sommerse dal fantasy e dal romanzo rosa, questo libro è come una doccia gelata: duro, crudo, estremo negli argomenti trattati, ma anche tenero e poetico, lo stile di Olmeda ci porta ad affrontare alcuni temi dimenticati
J. Hole


Pietro De Bonis: Benvenuto, Piero! La bellezza e la bestia, il tuo romanzo breve che definisci “una doccia gelata, al di fuori delle mode e delle tendenze, che secondo te non può lasciare indifferenti”. Spiegaci ancora meglio, se puoi.

Piero Olmeda: Un libro che invece di portarci fuori dal nostro mondo, come in molti libri di fantasy e nel nuovo romanzo rosa che oggi stanno avendo successo in particolare nel marcato dell'ebook, ci costringe ad affrontare i temi fondamentali della nostra esistenza, può avere successo oggi? Può diventare un bestseller? È questa la sfida che mi sono posto. Certo una sfida difficile. Però mi piacerebbe smentire un'affermazione che avevo trovato in rete in una discussione del libro Omicidi in pausa pranzo di Viola Veloce, dove Guido Mura interviene parlando del successo di alcuni ebook dicendo “...giovani signore e signorine “tanto” spiritose, autrici di librini divertenti e disimpegnati, in cui si mescola l’umorismo con gli ingredienti più tradizionali del pulp. Quando vedrete che anche un testo di buona letteratura avrà successo, fatemi un fischio...”


Come è scritto proprio nel libro, che per certi aspetti è anche una riflessione sulla letteratura: “Come uno scrittore che era rimasto giorni e giorni immobile di fronte alla pagina bianca e non sapeva più cosa scrivere, come scriverlo, in quale modo riempire di parole quella pagina dal bianco doloroso colore, parole che non fossero semplicemente l'aridità della semplice cronaca, così A. strappò la pagina stessa, rifiutò di recitare la sua parte in una commedia da quattro soldi.

Oppure: “Da lì poteva vedere in basso la piazza deserta, un paio di finestre illuminate e la luce dei lampioni che appena scalfiva il buio di quella notte senza luna. Nessuno stava passeggiando sulle lastre di pietra corrosa dal tempo. Sembrava la scenografia di una rappresentazione teatrale che doveva ancora svolgersi, i personaggi che aspettavano dietro le quinte o dormivano nelle loro brandine improvvisate. Di un Autore non c'era traccia. Se n'era andato? Aveva dimenticato la prima? C'era mai stato un Autore? A. pensò che era sempre stato così, che sarebbe stata rappresentata una tragica e ridicola commedia sperimentale, dove gli attori dovevano improvvisare di fronte al pubblico, la paura dei fischi che rendeva incerta la voce in alcune battute, che li faceva esitare prima di pronunciare la prima parola. Sentiva che l'ultimo atto si sarebbe svolto di lì a poco, che bisognava riprendere i fili della trama, annodarli e farli così convergere verso un finale. Poco importava che la platea esplodesse in uno scroscio di applausi o in un vento di fischi, l'importante era che non rimanesse muta e insensibile, fredda all'ultima battuta che aspettava di essere detta.

Nonostante quanto ho detto il libro è anche di facile lettura, con colpi di scena che avvengono sia sul piano della trama fattuale che su quello della coscienza. Chi l'ha letto in anteprima prima del lancio non l'ha trovato né noioso, né pesante. Il finale è corale, per alcuni quasi felliniano. In definitiva, nella più classica tradizione della letteratura italiana, i protagonisti (e il lettore) dovranno scendere all'inferno per poter “riveder le stelle”...

Potete leggere l'intera intervista sul sito Rassegna dei Libri

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